Quattro semplici regole per scrivere testi senza errori.
Non c’è niente da fare, noi di QueenD facciamo proprio fatica, (tanta fatica) a tollerare gli errori ortografici e grammaticali nei post, negli articoli dei blog, nelle newsletter…. Ovunque!
E non parliamo solo dei copywriter improvvisati, intendiamoci, ma anche di quelli che i contenuti, ahimè, li scrivono di mestiere.
Insomma, ci chiediamo, magari passate un sacco di tempo davanti a quel testo prima di pubblicarlo, può essere che non ti accorgi di aver scritto, che ne so, “due cuori e una canna” invece di “due cuori e una capanna” o quel benedetto qual è con l’apostrofo?
Eppure succede e, ogni volta, il nostro cuore, soprattutto il mio lo ammetto, salta un battito.
Consapevoli che spesso questi errori non sono frutto di incompetenza quanto, piuttosto, figli della fretta e del tempo che manca sempre abbiamo pensato di scrivere un piccolo vademecum che vi possa aiutare concretamente a revisionare i vostri articoli, post, e-mail e biglietti di auguri.
E poi, ragazzi, io comincio ad avere un’età per cui ogni battito saltato diventa pericoloso!
Pronti? Partiamo!
Comincerei con il dire perché è così importante scrivere dei testi senza errori e sviste.
Per prima cosa, un testo con degli errori più o meno gravi, distrae dal contenutoche stiamo comunicando e trasmette sempre un po’ l’idea di inadeguatezza, scarsa attenzione e anche poca professionalità.
Siamo onesti, quante volte davanti ad un titolo o ad una frase con degli errori evidenti abbiamo pensato: “Ma questi ce la fanno? Certo che se lavorano come scrivono siamo a posto”. Dai, forza, non siate timidi, so di non essere sola.
Ora, è chiaro che siamo tutti umani e che l’errore può capitare davvero a tutti. Tuttavia, esistono dei piccoli trucchetti per scovare anche le sviste più camaleontiche.
Lasciate sedimentare il testo
Quando rileggiamo un testo subito dopo averlo scritto, magari dedicandoci parecchio tempo ed energie, ci sembrerà quasi sempre ben scritto. Vi ricordate quando a scuola facevamo i temi o i compiti in classe? Magari consegnavamo soddisfatti e poi, tempo dieci minuti, ci rendevamo conto degli errori o delle sviste commesse (!!!). Il massimo sarebbe far lasciare anche uno o due giorni dalla stesura effettiva del testo prima di rileggerlo, con calma e a mente fresca.
Usate un foglio di Word o simili
Un programma come Word, o le sue alternative gratuite, offre il grande vantaggio di avere a disposizione il correttore automatico che, almeno per quanto riguarda l’ortografia, rappresenta un grande e valido aiuto per iniziare a scrivere testi senza errori.
Fate una lettura dedicata agli errori più comuni
Questo è un trucco che mi ha insegnato la mia insegnante di francese del liceo, una virago che “la Signorina Rotthermeier me spiccia casa” ma i cui insegnamenti mi hanno permesso di vivere quasi totalmente di rendita all’Università.
Leggete una volta per ognuno degli errori più comuni:
- I doppi spazi che sicuramente non sono una gran cosa ma alla fine, se ce ne sono diversi, scombinano tutta l’impaginazione e sono oggettivamente brutti da vedere. Se volete velocizzare per i doppi spazi fatevi aiutare dal trova e sostituisci di word 😉.
- Le ripetizioni.
- L’uso ripetuto di avverbi che finiscono in -mente: chiaramente, sicuramente, ovviamente, velocemente e compagnia cantante. Il testo risulterà ridondante e, oltretutto, trasmetterà poca sicurezza nei contenuti che si stanno comunicando. Proviamo a sostituire gli avverbi con espressioni equivalenti: in fretta per velocemente, in tutta franchezza per onestamente e così via.
- L’uso dell’apostrofo invece dell’accento e viceversa. Quante volte abbiamo trovato la E apostrofata invece che accentata o la parola po’ con l’accento invece dell’apostrofo? Troppe.
- L’ortografia delle singole parole. Per facilitarvi il compito, potete attivare lo strumento di controllo ortografico messo a disposizione dal programma di scrittura.
- L’ortografia delle eventuali parole straniere: se non conoscete perfettamente lo spelling di una parola straniera, cercatela online o chiedete aiuto. La brutta figura è davvero dietro l’angolo!
- La punteggiatura: virgole, virgolette, punti e compagnia cantante hanno una ragione di esistere e possono cambiare il senso di una frase. Usatela con cognizione di causa. Per esempio la frase “Oggi è stata una giornata difficile da dimenticare” ha un significato molto diverso dalla frase “Oggi è stata una giornata difficile, da dimenticare”.
- Infine rileggete un’ultima volta per controllare la grammatica. Per quanto conosciamo bene la nostra lingua, qualcosa può sempre sfuggire.
Rileggete il vostro testo, un’ultima volta, a voce alta e ascoltatevi.
Sembra assurdo, lo so, ma è davvero utile: rileggere a voce alta, infatti, vi permetterà di percepire il testo come il vostro interlocutore e di individuare, per esempio, eventuali scivoloni nel tone of voice o frasi che potrebbero essere fraintese, troppo forti o, al contrario, di scarso impatto.
E prima che me lo chiediate…. Sì, tutti questi passaggi sono necessari: dopo aver lavorato ad un testo lo conosceremo quasi a memoria e questo rende davvero difficile vedere gli errori al primo colpo.